F I N E S T R A
La finestra
L’occasione
per lo sguardo profondo
di guardarsi
il mare.
***
Guglie di ghiaccio
elévano materia sottile,
venti radenti
ululano pensieri affilati.
Solo la neve cade morbida
- senza angoscia.
(silvia)
18 luglio 2016
Vetri gelati
urlano il proprio nitore,
guglie di ghiaccio
elevano materia sottile,
venti radenti
ululano pensieri affilati,
lontano.
Solo la neve cade morbida
- senza angoscia.
(silvia)
18 luglio 2016
***
Mai a pancia in su
esposta
agli schiaffi o alle carezze dei sogni.
Meglio rannicchiata nel grembo di cotone
le spalle
coperte ma i pensiero che vanno.
***
Cerco un vento di luce
che sciolga le ombre,
vele spiegate aprano il respiro
falciato dalla notte.
Gli occhi affamati non vagano più
divorando altre stanze,
altri mondi
***
E’ un impasto aperto il cielo,
azzurro di coperta o tendone da circo
dai lombrichi alle mongolfiere il salto
è breve, se trapassi il vetro e non lasci
schegge sul davanzale.
***
All'improvviso il vento
la spalancò.
Tutto buio intorno
a quella finestrella
aperta sul
cielo smagliante.
La luce mi trovò
accucciata nell'angolo,
non mi spostai
ma senza volere
la vidi.
Allora fu chiaro:
avrei dovuto sbucciare
il tempo per arrivare
alla polpa.
Finestra
con l'unghia sul vetro
sgraffia un frammento alla sera,
pochi millimetri
e lo sutura ad un diverso elemento,
l'interno di un'unica sillaba
ad esempio.
una carne differente
di corpo che si volta muto e l'aria non intacca.
le scivola il brivido sui vetri/
dal dentro assiste indifferente/al passare parallelo e distante/della notte e l'alba/
rinchiusa in un oro senza pena/un telaio incorruttibile/
***
prima scostavo la tenda
come fosse nebbia
sulla strada
e il muro di fronte
adesso il vetro è limpido
su nuvole, tetti,
gli alberi come treni
in salita sulla collina.