“vi saranno sempre più cose in un cofanetto chiuso di quante se ne potranno trovare in uno aperto.La
verifica condanna a morte le immagini. Immaginare sarà sempre più grande che vivere”
Gaston Bachelard
Si attraversa la soglia, si entra in questo corpo-casa: negli angoli e nei cassetti si annidano parole che hanno
quell’odore o quella luce, che attendono di essere richiamate al suono.
Questi autori, come geometri della poesia, presentano al lettore un ricchissimo “catasto lirico”: qui si entra
nella penombra del ricordo, nell’illusione della verticalità, ci si àncora al mondo in un’architettura di echi.
“quando diamo agli oggetti l’amicizia adeguata, non si riesce ad aprire l’armadio senza sussultare
leggermente (…) lo spazio del vecchio armadio è profondo, è uno spazio di intimità”
Gaston Bachelard